venerdì 20 marzo 2015

COLLEGHI

dal latino: collega, composto di cum insieme e legare.
Già l'etimologia la dice lunga sul tipo di rapporto o legame che comporta l'essere colleghi. Stare insieme, collaborare, avere più o meno lo stesso obiettivo. Senza dubbio sono le persone con cui passi la maggior parte del tuo tempo. Le vedi anche più delle persone care, condividi le ore di maggiore attività mentale (che poi vanno dalle 12.00 alle 16.00, prima e dopo c'è solo ho sonno e ho ri-sonno).
Sono stata abbastanza fortunata nella mia carriera lavorativa, di veri "malvagi", di quelli che sgomitano pur di arrivare non ne ho mai incontrati, chi più e chi meno mi hanno sempre dato qualcosa in termini di competenze ma anche di comprensione e amicizia.
Da un po' di tempo ho cambiato lavoro, come vi ho già detto e la faccio breve suvvia, parto subito a gamba tesa: una mi sta sul cazzo, l’altra così così e l’unico maschietto è quello che si salva in termini di “spariamo 4 cazzate in allegria”. Il capo è il tasto dolente (ma qui si parla di colleghi). 
Non so se sono sbagliata io, se questa mia avversione verso la maggior parte del genere umano mi porta ad essere ostile e a chiudermi, ma è così! Non sono prevenuta, do' sempre delle possibilità ad una persona di mostrarsi, di far vedere com'è e anche io mi apro abbastanza, ma poi faccio fatica a calarmi nelle singole situazioni. Sarà che non sopporto chi si lamenta, sempre e ininterrottamente, dopo un po' mi annoio e mollo il colpo. Sono abilissima a far finta di ascoltare, se mi vedeste da fuori, tipo scena del film, vedreste una me che annuisce e che addirittura da delle risposte sensate senza neanche sapere l'oggetto della conversazione. Mentre l'altro parla sto già pensando a come chiudere  quella mail, come mi devo comportare con quel consulente e cosa cucinare la sera.
Chi mi conosce lo sa e a volte è capitato mi facessero delle domande a trabocchetto e lì ho fatte delle gran figure di merda.
Ma tornando a loro...
Le due ragazze sono di una noia mortale, egocentriche e senza sostanza. Una è "so fare tutto io" "io non sbaglio mai" "io, io, io". L'altra è la cocca del capo, sa di esserlo e cinguetta tutto il giorno, assisto a scene imbarazzanti con atteggiamenti da asilo che non so descrivervi. Sono severa lo so, ma prima di esprimere questo giudizio sono passati un pò di mesi e io faccio proprio fatica! L'unica consolazione è che mi piace questo lavoro e lo faccio volentieri. 
Il maschio è simpatico, ha il giusto distacco (diciamo che se ne sbatte abbastanza di tutto) che poi è il giusto atteggiamento e sa tutto di gossip, ma proprio tutto, più di me...che goduria, uno con cui parlare di cose serie.
Scherzo, parliamo anche di libri, cinema e di mostre da andare a visitare; insomma un pò di tutto!!!