lunedì 14 ottobre 2013

NO PARAGONI


Milano è una bella città.

E’ bella perché ci trovi di tutto, anche le cose mai viste in altri posti.
E’ bella perché offre tante possibilità, soprattutto di vita. Puoi essere quello che vuoi a Milano, soprattutto se non ci sei nato.
 E' bella perché ha una metropolitana che arriva in orario, frequente e ti porta dappertutto.
 E' bella perché mentre stai in quella stessa metropolitana puoi passare il tempo rispondendo al cellullare, leggendo o anche collegandoti ad internet anche se stai nel sottosuolo.
Milano è bella perché è multietnica, ci sono gli italiani, gli africani, i peruviani, i filippini, i turisti da tutto il mondo.
Milano è bella perché in fondo di milanesi veri ce ne sono pochi.
Milano è bella perché puoi scendere da casa a piedi e portare tuo figlio in un parco curato, puoi sdraiarti senza avere paura di ferirti con un vetro rotto di una bottiglia di birra, o semplicemente vedere giocare tuo figlio su scivoli e altalene in mezzo a altri bimbi di qualsiasi nazionalità, colore o religione.
Puoi andare in bici in una pista riservata e godere della compagnia e della natura che ti circonda.
Milano è bella perché quelle rare vote che esce il sole puoi scendere e andare a correre in mezzo al verde e sentire il profumo dell'erba e dei fiori.
Milano è bella perché ci sono tantissimi negozi e vetrine scintillanti, che ti fanno venire voglia di essere una modella per un giorno.
Milano mi piace perché mentre passeggi per strada puoi scegliere di mangiare italiano in un bel ristorantino o decidere di volare dall’altro capo del mondo mangiando orientale semplicemente attraversando la strada.
 Eppure mi manca Napoli.
 Mi mancano i nonni per mia figlia, mi manca il loro amore per lei.
Mi mancano le mie sorelle, le chiacchiere con loro in un pomeriggio qualsiasi.
Mi mancano gli amici, quelli veri, con cui sei cresciuta e che sanno tutto di te, ma proprio tutto.
Mi manca poter essere me stessa sempre, senza dover giustificare il mio accento e senza sentirmi dire neanche per scherzo “terrona”.
Mi mancano le voci della mia città, i colori, i suoni e le chiacchiere in strada fino a tarda serata anche alle 11, a dicembre, senza sentire freddo.
Mi mancano le vicine un po’ impiccione che se ti capita qualcosa, anche una gomma bucata, appena ti vedono ti chiedono come va? Cosa è successo?
Mi mancano gli autisti che forse non guardano i semafori ma ti guardano negli occhi e in qualunque punto tu voglia attraversare con un cenno e un sorriso ti fanno segno di passare.
Mi mancano finanche quelli dei rarissimi mezzi, che se anche fermi a un semaforo, se glie lo chiedi, ti aprono, illegalmente le porte e ti fanno salire.